Il monte Costone

E le montagne del Velino sono tutte attorno


Quella che raggiunge il Costone dalla piana di Campo Felice è una bella escursione ricca molti di spunti di interesse, attraverso ambienti molto panoramici sino a raggiungere un notevole anfiteatro roccioso da percorrere seguendo un lungo ed avvincente filo di cresta. E’ un’escursione che ho fatto tante volte in stagioni differenti ed anche in inverno quando è bellissimo attraversare l’immensa e quasi pianeggiante Valle del Puzzillo, ciaspolando nel freddo del primo mattino dopo una nevicata; ed è solo per via della voglia di conoscere nuovi luoghi sotto la spinta del gioco delle vette animata dal nostro Club dei 2000 che sono mancato da questi luoghi da un bel pò di tempo, essendo stato impegnato a scorrazzare su e giù per l’Appennino … ma oggi finalmente torno a percorrere la sterrata che si avvia dal parcheggio delle piste da fondo del Rifugio Alantino e già so che bella mattinata di montagna mi attende. Sono poco più di due i chilometri da percorrere lungo la strada bianca fino ad arrivare allo spiazzo della vecchia miniera di bauxite (ora c’è anche una palina che ne indica la quota) dove ancora resiste lo storico capanno di lamiera arrugginita, invero un po’ acciaccato dagli anni e dal peso della neve che in parte lo hanno accartocciato a terra; percorsa di buon’ora la sterrata è molto piacevole per i tagli di luce del primo mattino che filtrano da est accendendo i colori dell’ambiente ai lati del cammino mentre l’aria fresca esalta il profumo dei prati che sono pieni di fiori. Dopo la zona della vecchia miniera la strada prosegue fino a superare una prima sbarra che impedisce il passaggio ai fuori strada e si entra nel bosco dove la pendenza aumenta un poco rimanendo comunque il cammino privo di ogni fatica, si procede ora nella Valle Leona in un alternarsi di faggeta e qualche radura guadagnando progressivamente quota sotto le pendici del Puzzillo che incombono sulla destra; si prosegue per un ultimo tratto di bosco fino ad uscirne definitivamente dove la Valle Leona si allarga e poi cede il passo all’inizio della ancora più ampia Valle del Puzzillo, una vastissima prateria circondata in ogni lato da corone di montagne buona parte delle quali al di sopra dei fatidici 2000 … qui attorno infatti vi è un discreto numero di cime del Club che un montanaro desideroso di scalare a grandi passi la classifica può infilare una via l’altra percorrendo in una giornata un lungo anello di saliscendi in quota. Il Costone è subito ben visibile proprio di fronte al nostro cammino dato che chiude per intero la grande vallata sul lato meridionale dove risalta la grande parete di roccia verticale che da il nome a questa montagna; seguendo la strada che si snoda nei prati verdissimi si supera una costruzione in abbandono e poco dopo si giunge ad un bivio in corrispondenza di un abbeveratoio dove si può scegliere di proseguire per la comoda (ma un pò più lunga) carrareccia, oppure prendere il sentiero sulla sinistra che punta diritto in direzione del Rifugio Sebastiani con un percorso più breve ed anche più interessante che in breve si porta verso la base della Cimata del Puzzillo attraversando un ambiente tipicamente carsico costellato di rocce e massi in un alternarsi di piccoli pianori e vallette. In men che non si dica avvisto il pennone del rifugio dove oggi sventola il tricolore, segno che è aperto! Ed infatti appena giunto sullo spiazzo della costruzione - in magnifica posizione nel mezzo della sella del Colletto di Pezza - mi incontro con numerosi escursionisti che hanno tutta l’aria di essersi alzati da poco, dopo aver trascorso un pernotto nella camerata al piano di sopra del rifugio, pernotto che deve essere seguito alla tradizionale cena attorno alla grande tavolata ed al magico momento seduti sulle panche li di fuori, con in mano un bicchierino di genziana a guardare le stelle da un prospettiva e di una brillantezza che solo in alta montagna si riescono ad avere .. è sempre molto bello sostare in questo rifugio, tanto facile da raggiungere con una comoda passeggiata quanto improvvisamente isolato e lontano da ogni luogo al calare della notte. Ed è proprio in una di quelle serate in cui far tardi a leggere storie di montagna che ho acquistato nel rifugio il libretto dei 2000 degli Appennini; ricordo che me lo sono sfogliato incuriosito alla luce della frontale dentro al sacco a pelo e lì ho realizzato quante e quante vette avevo ancora da scoprire!! Tornado all’escursione, il Costone inizia proprio li di fronte al rifugio dove si innalza la cima orientale, quella più elevata di quota 2271 metri; il sentiero aggira la cima sul lato sinistro e seguendo la traccia contrassegnata dai segnavia si giunge agilmente fino alla cima: il panorama è come sempre molto bello, in particolare sul versante che dà verso il Velino e le sue cime satelliti e poi sui Monti della Duchessa .. una lunga sosta seduti sotto la croce di vetta è dunque d’obbligo prima di riprendere il cammino verso la vetta occidentale. Si procede sulla linea di cresta, salvo qualche breve tratto dove la traccia (anche qui qualche rado segnavia) aggira le formazioni rocciose più scomode tenendosi in basso, sino a giungere nell’ampia sella che separa le due quote del Costone da dove si lascia sulla sinistra il sentiero che inizia a perdere quota in direzione del Lago della Duchessa (molto bello da questo punto il colpo d’occhio sula vallata in cui è il lago racchiusa tra il Morrone ed il Murolungo) e ci si riporta sul bordo della cresta che corre proprio sopra all’anfiteatro roccioso che precipita verticale sulla conca glaciale della Fossa del Puzzillo; sempre rimanendo sul bordo del costone roccioso si giunge alla massima elevazione ovest contrassegnata da un ometto e da dove la vista spazia sull’intero percorso fatto. Dalla cima si può scendere direttamente lungo un tratto molto scosceso tra rocce, ma oggi c’è ancora parecchia neve ed una cornice da superare proprio innanzi alla cresta che non si capisce bene dove termini e di quale consistenza sia e quindi, dato che non ho con me nemmeno i ramponi, decido per un allungo in direzione dell’Uccettù fino a trovare un passaggio sgombro dove scendere di quota e poi tornare indietro attraversando un ampio cumulo di sfasciumi fino a riportarmi su terreno ormai privo di ogni insidia in sella alla dorsale che con qualche sali scendi arriva sino al valico del Morretano. Non resta quindi che chiudere l’anello panoramico del Costone scendendo al Valico del Puzzillo e poi risalire sulla Cima del Campitello superata la quale si riguadagna a vista il fondo valle e quindi la sterrata percorsa all’andata che riporta alla piana di Campo Felice. Una piacevole escursione, come detto all’inizio, che nella bella stagione e con il rifugio aperto consente anche di godere di un momento di ristoro in in luogo suggestivo ed in buona compagnia.